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La via dell’Aikido
(da www.taai.it)
L'Aikido è un’arte
marziale giapponese esclusivamente di difesa personale creata da Morihei
Ueshiba .

In Aikido si enfatizza la crescita spirituale dell'individuo attraverso
l'acquisizione dell'abilità nel difendersi. La dimensione spirituale
di quest’arte permea ogni aspetto della pratica, dentro e fuori
il dojo.
Nella filosofia del suo fondatore, Morihei Ueshiba, l'Aikido è il
mezzo per unire i popoli in un'unica grande famiglia e non, al contrario,
per ferire gli altri. Idealmente, quando ci si trova in una situazione
di conflitto fisico, l'aikidoka deve applicare soltanto un controllo
necessario per neutralizzare l'attacco dell'avversario e per sventare
il pericolo.
Più il praticante di Aikido cresce, più sviluppa quest’attitudine
a salvare la propria vita e al tempo stesso quella dell'avversario,
nel tentativo di far capire alle persone violente che sono in errore
e che nulla possono di fronte all'abilità tecnica unita all'intelligenza
dominata dal cuore.
In Aikido si cerca di vivere facendo attenzione alle potenziali situazioni
di conflitto o di violenza, ai rapporti interpersonali, alla società,
allo scopo di migliorare il mondo in cui viviamo e di essere di esempio
per gli altri. Le situazioni di conflitto fisico devono essere anticipate
ed evitate attraverso la sicurezza in noi stessi e la maturità spirituale
che da essa origina.
La realizzazione di questi obiettivi richiede inevitabilmente molti
anni di dedizione profonda, ma l'Aikido è una disciplina che dura
per tutta la vita e la sua pratica assidua porta a una crescente abilità
tecnica e a una profonda comprensione della natura umana.
In questi significati sta la grande differenza tra l'Aikido e le altre
arti di combattimento e sono proprio questi aspetti ad attrarre le
persone interessate alla risoluzione armoniosa e non violenta dei
conflitti.
Ma sarebbe inesatto pensare che la tecnica dell’Aikido non sia
efficace né rigorosa. Praticato nel modo tradizionale, così come è
stato insegnato dal fondatore, Morihei Ueshiba, l'Aikido è la più
efficace difesa personale, pur nel rispetto della vita altrui. Potenti
leve articolari, proiezioni e immobilizzazioni neutralizzano l'avversario
senza causargli lesioni irreversibili.
Le tecniche dell’Aikido potrebbero, se non controllate, causare
seri danni e anche la morte. Sono però i principi spirituali di questa
nobile arte che vietano tale condotta distruttiva.
Non bisogna dimenticare che al di là della marzialità, dell’abilità
e precisione tecnica imprescindibili, l'Aikido significa letteralmente
“la via dell’armonia” (Ai: armonia, KI: energia
universale, spirito, DO: via). Quindi, la via per armonizzarsi con
l'Energia, con lo Spirito Universale, che è uno spirito di amore,
di rispetto di tutti gli esseri viventi
Iwama Takemusu
Aikido
Per
Iwama Takemusu Aikido s'intende il metodo tradizionale di O'Sensei,
che lui insegnava quotidianamente nel dojo di Iwama e che è stato
tramandato puro e incontaminato fino a noi da Morihiro Saito Sensei.

Per meglio capire cosa differenzia l'Iwama Takemusu Aikido Aikido
dagli altri stili praticati nel mondo bisogna considerare il fatto
che non ci fu una vera e propria crescita internazionale dell'Aikido
fino al termine della II Guerra Mondiale. L'arte così come viene praticata
oggi nella maggior parte dei dojo deriva dalle interpretazioni di
famosi Maestri e non direttamente dal Fondatore stesso.
A partire dagli anni '50 costoro introdussero le loro modifiche personali
all'arte. La ragione di ciò è facilmente spiegabile con gli eventi
collegati alla II Guerra Mondiale, al lungo periodo di ritiro volontario
di O'Sensei in Iwama e al fatto che il figlio del Fondatore iniziò
in quel tempo a dedicarsi sempre più al Quartier Generale dell'Aikikai
a Tokyo (Honbu Dojo).
Quasi tutti i vecchi allievi che praticavano in Iwama si allontanarono
dal dojo: molti durante la guerra, altri subito dopo. La vita in Iwama
era molto dura in quel tempo, c'era scarsità di cibo e bisognava lavorare
sodo per procurarsi di che vivere. Saito Sensei restò sempre vicino
al Fondatore in quegli anni difficili, aiutandolo anche nei lavori
più umili. Anche se fu una vita piena di sacrifici, Saito Sensei ebbe
così la fortuna di trascorrere oltre 24 anni con il Fondatore. O'Sensei
si fidava completamente del suo fedele e devoto allievo e gli insegnava
tutto sia dal punto di vista tecnico che teorico. Saito Sensei non
si permise mai di interpretare ciò che aveva ricevuto dal Fondatore;
si limitava a memorizzare, a studiare e ad aiutare il suo Maestro.
Morihiro Saito ha preservato e trasmesso intatto l'Aikido originario
di O'Sensei. Ciò che distingue l'insegnamento di Saito Sensei da quello
di altri maestri è l'uguale importanza che egli diede al Tai-jutsu
(tecniche a mani nude) e al Buki-waza (tecniche con le armi), che
comprende lo studio del Ken (spada) e del Jo (bastone). Questa interrelazione
tra il tai-jutsu, il jo e il ken era per il Fondatore determinante
per lo studio dell'Aikido e Saito Sensei ha basato tutta la sua pedagogia
sull'applicazione meticolosa di questi principi. La ragione dell'abilità
di Saito Sensei nella pratica delle armi va ricercata nel fatto che
solo pochissime persone ebbero il privilegio di allenarsi a lungo
con Morihei Ueshiba.
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